Dialogo tra le due sponde del Lago Maggiore

Avete mai sentito parlare di sponda grassa e sponda magra?

La passione per il proprio territorio può unire le due sponde?

Per la rubrica #viaggiatoriakm0 ho invitato la mia nuova amica di Instagram Anita Membrini di storie da asporto per sviscerare queste domande e per farmi raccontare un suo luogo del cuore a km zero.

Primo piano di giovane donna
Anita Membrini di Storie da Asporto – ci racconta la sua sponda-

Storie d’asporto tra i laghi lombardi.

Riflettevo: il Lago Maggiore segna un confine tra due regioni, Lombardia e Piemonte e fa addirittura da frontiera nazionale, a nord, tra Italia e Svizzera. Ma può l’acqua dividere, creare un confine? Io credo di no: non si può interrompere il corso dell’acqua, il lago in realtà unisce le due sponde, si muove e lambisce le terre diventando piuttosto un mezzo di collegamento, altro che divisione! 

Ecco che l’invito di Viviana a scrivere questo articolo per il suo blog mi arriva sospinto proprio dall’aria frizzantina della brezza di lago: da Meina a Varese, senza alcun valico da superare, mi ricorda quanto sia bello condividere la passione per il proprio territorio. 

Sono Anita Membrini, vivo a Varese, capoluogo lombardo nel bel mezzo di tanti piccoli bacini di origine glaciale che molti conoscono come i Laghi Prealpini. Sono tutti distribuiti intorno al loro “genitore” più grande, il Maggiore appunto.

Sono storica dell’arte di formazione e amo leggere i segni della storia nel patrimonio culturale che mi circonda. Ho collezionato con piacere qualche viaggio all’estero e in giro per l’Italia, ho conosciuto da vicino la città di Milano negli anni dell’Università e ogni tanto ci torno volentieri. Devo dire che il nostro è un rapporto di odi et amo: affascinante sotto molti punti di vista, ma…dopo un po’ mi manca vedere all’orizzonte il Monte Rosa e sentire quell’aria fresca scendere dal Campo dei Fiori! 

donna con zaino che guarda all'orizzonte
L’incessante desiderio di conoscere nuovi luoghi con lo zaino in spalla.

L’incessante desiderio di conoscere nuovi luoghi, le esperienze di lavoro come interprete del patrimonio per adulti e bambini, l’amore per la fotografia, lo zaino sempre in spalla e la voglia di raccontare agli altri tutto quello che esploro, mi hanno portata quest’anno alla creazione di un bellissimo progetto: storie d’asporto [su IG @storiedasporto]. E’ il luogo virtuale dove condivido narrazioni di luoghi, arte e territorio. Cosa potrete trovarvi? Curiosità sulla vita di alcuni personaggi della storia dell’arte, consigli di lettura, racconti e leggende legate a borghi italiani e sentieri, idee per il weekend. Per questo mese di Giugno ho voluto organizzare gli argomenti in “box d’asporto” tematiche (cercatele con l’hashtag #boxdasporto) che trovate nelle stories in evidenza: ho scelto argomenti molto ampi per continuare a parlarne e attivare nuove sinapsi! L’aspetto di condivisione è per me fondamentale, quindi queste “box” vengono riempite sia grazie ai contributi che preparo per voi, sia grazie alle idee di chi legge e vuole condividerle con gli altri. 

La curiosità vien viaggiando.

Viaggiare ed esplorare mi affascinano da sempre (l’esperienza scout per più di 20anni lascia il segno!) e negli ultimi periodi ho saputo apprezzare più di tutti i “viaggi locali”: a pochi km da casa, quei viaggi che durano un solo giorno o due al massimo. Sarà che adattarmi ad un lavoro che mi occupava sempre nel weekend (nel settore turistico) mi ha portato a escogitare piani alternativi da svolgere anche durante la settimana. Scelgo i luoghi da visitare sempre con attenzione, informandomi prima su tempi e modi per raggiungerli, tappe da fare sul percorso, insomma ottimizzare il tempo a disposizione che mi sembra sempre poco!

Per me “ottimizzare” vuol dire anche viaggiare consapevole di ciò che sto andando a vedere. Non amo fare indigestione di foto scattate da altri prima di partire perché non voglio fossilizzarmi sui punti di vista di altri. Amo piuttosto leggere libri, piccole guide, articoli di blog, consigli che appunto nella mia memoria e che, se quando sono sul posto, riaffiorano significa che coglievano veramente il genius loci di quel posto, altrimenti…lo esploro a modo mio!

Sono sicura che un simile approccio al viaggio permette di scoprire le potenzialità dell’essere viaggiatori “a km zero”. Allora, da brava varesina, eccomi qui a suggerirvi un luogo suggestivo e poco noto sulla sponda lombarda del Lago Maggiore.

strada bordo lago in sasso
Ispra- l’anello delle fornaci- Via dell’Amore

Siamo davvero “magri” sulla sponda orientale del Lago Maggiore?

Risale a più di 150 anni fa la differenziazione delle due sponde del lago in “sponda grassa”, ovvero ricca, quella piemontese contrapposta alla “sponda magra”, quella lombarda. Le grandi ville con giardino, le prime strutture alberghiere di lusso, le tre perle delle Isole Borromee e la fortunata vicinanza alle montagne della Valsesia e del distretto del Monte Rosa, hanno portato grande sviluppo del turismo fin dall’Ottocento sulla sponda occidentale del Lago. Sulla sponda orientale la crescita economica è stata più lenta e legata soprattutto a quei mestieri strettamente legati all’ambiente lacustre e alle sue risorse.

Un luogo che trovo affascinante e che vi potrà dare un’idea della vita di lago che si è fatta sulla sponda lombarda, è un percorso che si snoda sul territorio del comune di Ispra: l’Anello delle Fornaci. E’ stato il mio primo percorso dopo il periodo di lockdown: una bella camminata in solitaria, partenza al mattino, pranzo al sacco, libro nello zaino e cartina alla mano. In realtà l’itinerario è ben segnato, lo si trova facilmente partendo dal Lungolago di Ispra (il parcheggio pubblico più comodo si trova di fronte al cimitero) e seguendo i cartelli. La prima parte del percorso, sul lungolago, è dedicata agli innamorati: una sorta di breve versione lombarda della Via dell’Amore. Dopodiché inizia il tratto più suggestivo a pelo d’acqua con una fantastica vista sul lago (tanto per continuare il dialogo con l’altra sponda, di fronte a voi avrete Lesa). Dopo circa un chilometro il sentiero sale e si allontana dal lago per condurvi alla prima fornace del percorso: lungo il tragitto se ne incontrano tre principali, più altre due che si possono intravedere all’interno di proprietà private vicine al percorso. In totale l’anello è lungo 5,3km quindi in 1h30min circa si può concludere, ma vi consiglio di prendervi il tempo per sostare in riva al lago per leggere un buon libro o semplicemente farvi accarezzare dalla brezza lacustre.

Ma di che fornaci si tratta? Le Fornaci di Ispra sono tracce di archeologia industriale (alcune tra l’altro restaurate di recente) che raccontano la fiorente attività artigianale di produzione di calce che si affermò tra Otto e Novecento. Estraendo la materia prima dalle rocce calcaree della costa orientale del Lago Maggiore, veniva prodotta calce utile all’edilizia. Il Lago poi diventava anche la via principale di trasporto: la calce veniva infatti caricata sui barconi e poteva raggiungere perfino Milano grazie al Ticino e al sistema dei Navigli. Sulla sponda lombarda tra Ispra e Caldè se ne possono osservare molte di queste fornaci. 

La gente della sponda “magra” era impegnata in questo genere di affari: forse un po’ più faticosi rispetto al piacere e alo svago dell’accoglienza turistica di Stresa e Arona, ma questa era la vocazione del territorio e noi lo possiamo percepire anche oggi grazie a queste originali “torri” disseminate lungo la costa.

Trovate le indicazioni sul percorso che ho fatto io alle Fornaci, nelle storie in evidenza dedicate ai Luoghi su @storiedasporto.

Buon viaggio, ovunque sia la vostra destinazione. Alla prossima storia di lago!

Anita –@storiedasporto

Ringrazio Anita per essere stata nostra ospite e per averci dato molte informazioni utili non solo per una gita fuori porta ma per conoscere più approfonditamente la nostra storia locale.

Se ti fa piacere condividere con me i tuoi viaggia km zero lascia un commento qui sotto del tuo luogo del cuore a km zero. Taggami su Instagram @lagomaggioreblog #viaggiatoriakm0 #lagomaggioreblogkm0

2 pensieri riguardo “Dialogo tra le due sponde del Lago Maggiore

  1. Veramente bello scoprire tanti luoghi del cuore che si trovano vicino a casa. Questa estate non sono andato via…ma ho camminato in lungo e in largo per la “mia”sponda magra. E mi ha quasi ripagato di una primavera perduta.Un luogo del cuore in particolare? La ciclabile cittiglio-laveno. Semplice sia da attraversare che da raggiungere

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