Le Isole Borromeo hanno sempre avuto per me un fascino particolare, ero solita passare le vacanze con i miei nonni che gestivano un hotel ristorante a Stresa. Mi ricordo perfettamente che stalkeravo il nonno affinché mi portasse sulle isole. Credo di avere passato delle estati ad andarci almeno due volte alla settimana.
Ancora adesso non posso resistere ed almeno due volte all’anno vado! Tutte le volte che viene a trovarmi qualche amico che non abita in zona, cerco sempre di organizzare una gita ad una delle isole.
Oggi ho iniziato a pensare a quante belle gite ho voglia di fare qua in zona.
In assoluto il primo posto che voglio visitare è l’Isola Pescatori, anche conosciuta come Isola Superiore.
Isola dei pescatori, l’unica isola abitata del Golfo Borromeo.
L’anno scorso per il mio compleanno mi è stato regalato un buono per una cena ed un pernottamento all’hotel Belvedere. Non vedo l’ora di godermi il mio Lago, mi sto già immaginando tutto. Imbarcarmi al Lido di Carciano su un transfer privato, navigare qualche minuto al tramonto, un aperitivo vista Verbania mentre il sole si addormenta…e poi meravigliosi piatti a base di pesce di lago…Si perché una cosa fondamentale che devi fare quando verrai a visitare l’isola Pescatori è quella di mangiare in uno degli innumerevoli localini tipici. Cosa assaggiare? I miei piatti preferiti? Imperdibili il pesce di lago in carpione, il risotto con il pesce persico e il lavarello burro e salvia.
Pesce di lago in carpione
La possibilità di dormire all’isola permette di viverla quando cambia aspetto, quando tutto diventa silenzioso e nella quiete notturna le voci sono della natura e i riflessi delle luci.
Camminare tra le minuscole stradine piene di botteghe di ceramiche, locande e case dai lunghi balconi ti catapulta in una dimensione quasi surreale, ti riporta indietro nel tempo, l’Isola si chiama dei pescatori in quanto un tempo le famiglie che abitavano qui erano tutte dedite alla pesca, le lunghe balconate delle case servivano per appendere il pesce, per farlo essiccare per la stagione invernale.
Le reti dei pescatori
Come già ho raccontato in questo articolo, molti personaggi famosi sono transitati dalle Isole Borromeo, in particolare qui ha soggiornato Hemingway che le ha dedicato una citazione nel suo libro Addio alle armi.
L’Isola è l’unica Isola delle borromee ad essere abitata ed ospita circa 50 cittadini. Oltre agli stretti vicoletti caratterizzano l’Isola la Chiesa di San Vittore e l’adiacente piccolo cimitero dove, come segno di riconoscimento dell’attività prevalente svolta dalla popolazione, ancora oggi si notano piccole barchette da pescatore o dei pesciolini posti sulle lapidi.
All’interno del locale che era sede della Scuola Elementare e casa del musicista Ugo Ara è stato inaugurato il Museo della pesca, che racconta l’arte della pesca, la vita ed il lavoro sull’isola. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17 e l’ingresso è a offerta libera.
Reti e boe
Grazie alla disponibilità di privati è stata anche aperta la casa-museo dello scultore Andrea Ruffoni .
Il tempo medio di visita con pranzo e se vuoi godertela in pieno relax è di circa 3-4 ore. Ti consiglio di prenotare il ristorante in anticipo, oppure dovrai aspettare parecchio prima di sederti, soprattutto nelle ore più gettonate per il pranzo.
Per informazioni è disponibile l’Ufficio Turistico di Stresa www.stresaturismo.it
Trae origine nella città di Roma, dove gli gnocchi rappresentano il piatto tradizionale del giovedì.
Il detto per intero è così “Giovedì gnocchi, Venerdì pesce, Sabato trippa”.
Il Giovedì era un giorno quasi festivo e quindi necessitava un piatto elaborato e gustoso, che anticipava il giorno di magro.
Altro detto legato agli gnocchi è “Ridi, ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi”. E’ un modo di dire ironico popolare, usato come reazione ad una ilarità senza motivo
Oltre ad essere legati al territorio Laziale gli gnocchi sono un piatto tipico di altre regioni tra le quali il Piemonte. La mia ricetta preferita sono gli gnocchi al gorgonzola, formaggio tipico della provincia di Novara.
Gli gnocchi sono un cibo antichissimo, si sono diffusi su tutto il territorio nazionale grazie allo sbarco in Europa della patata, scoperta durante il fortuito viaggio di Cristoforo Colombo.
Per poter ottenere gnocchi di patate buonissimi e perfetti ci sono dei super segreti che voglio svelarvi per la loro preparazione. L’errore più comune è quello di usare troppa farina, che li rende troppo duri e quindi pesanti.
Segreto numero 1:
Usa delle patate vecchie, farinose e ricche di amido. Ciò ti farà usare meno farina.
Segreto numero 2:
Dopo aver fatto bollire le patate, asciugale e falle riposare mezzora e poi sbucciale, richiederanno meno farina.
Segreto numero 3:
Impasta pochissimo e velocemente, giusto il tempo di assemblare tutti gli ingredienti, lavorare troppo l’impasto lo rende colloso.
Segreto numero 4:
Per avere degli gnocchi rigati perfettamente, se non hai l’attrezzo in legno preposto, usa una forchetta infarinata. Fai scorrere il piccolo impasto, pressandolo e ruotandolo delicatamente sulla forchetta con il pollice, una volta rigato il dorso fallo scivolare via delicatamente.
Tipici del Piemonte sono anche gli gnocchi al Castelmagno e gli gnocchi della Valle d’Ossola.
Il Castelmagno è un formaggio tipico DOP piemontese, ha origini antichissime pare già esistesse nel 1277.
Gli gnocchi della Valle Ossolana hanno come ingredienti principali la zucca e la farina di castagne.
Ecco la mia ricetta per gli gnocchi:
GNOCCHI ALLA PIEMONTESE
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
1 KG DI PATATE
150GR DI FARINA
1 UOVO
SALE quanto basta
NOCE MOSCATA quanto basta
Metti le patate lavate e con la buccia in acqua e falle bollire per 30 minuti.
Schiacciapatate
Scolale e asciugale. Dopo 30 minuti pelale e poi schiacciale con lo schiaccia patate.
Crea dei cilindri di pasta e tagliali a tocchetti
Metti il composto sulla spianatoia infarinata e impastalo con la farina, l’uovo, un pizzico di noce moscata ed un pizzico di sale, lavora energeticamente e velocemente fino a quando l’impasto diventerà elastico e non si attaccherà più alle dita.
Ricava dall’impasto dei cilindri grossi 2 cm che taglierai a pezzetti per ottenere dei piccoli gnocchi di circa 3 cm di lunghezza.
Foto rotoli di pasta e pezzetti di gnocco
Sistema gli gnocchi su di una spianatoia infarinata e passali sui rebbi di una forchetta per rigarli.
Tuffali in acqua salata in ebollizione, quando verranno a galla scolali con una schiumarola.
Condisci a piacere con del ragù oppure una salsa al gorgonzola.
Gnocchi al Gorgonzola
Fammi sapere come è andata la tua creazione, scrivimi a lagomaggioreblog@gmail.com . Tagga le tue ricette con @lagomaggioreblog
…per vedere come fanno le bestie feroci…diceva la canzone…
Oggi ti voglio raccontare di un bellissimo parco a pochi chilometri dal Lago Maggiore. Si tratta del Safari Park.
Questa struttura è molto particolare perché ospita tantissimi animali, ha un parco divertimento, propone dimostrazioni didattiche e spettacoli.
E’ la meta ideale se hai dei bambini oppure se sei un adulto e vuoi tornare bambino!
Scrivo di questo parco perché sta lanciando un appello, a causa della situazione italiana attuale, il parco è chiuso ed ha necessità comunque di sfamare gli animali. Per questo i proprietari ci chiedono un aiuto, in cosa consiste? Nell’acquisto online dei biglietti di ingresso per un utilizzo futuro.
La campagna pubblicitaria dello scorso anno era:” Rallenta, respira, VIVI” mai più di oggi è una frase che ha così tanto significato! Trovo l’iniziativa super interessante in quanto ci permette di aiutare ma anche di aiutarci! Io ho acquistato il biglietto perché così, post epidemia, ho già in programma una bella gita in mezzo alla natura ed ai nostri amici animali, insomma un bel pensiero positivo!!!
Non so tu, ma io adoro la natura, passerei le ore ad osservare la bellezza degli animali. Qui poi ce l’imbarazzo della scelta…pesci, erbivori, carnivori, insetti, rettili….ma lo sai che c’è anche il Leone bianco???!!!! Di un fascino incredibile!
Inoltre ci sono spettacoli con i cavalli, con falchi e pappagalli.
I bambini sotto i 3 anni entrano gratis e quelli dai 3 agli 11 hanno un prezzo scontato.
Se hai un cane, vi è un’area apposta dove lasciarlo ad attenderti.
Se vuoi dormire al parco è possibile acquistare biglietto più camera di hotel. Link
Sei un amante del camping? Ottimo! Puoi soggiornare all’interno del parco con il camper, la tenda, in case mobili o bungalow!!! Per informazioni camping@safaripark.it
Se sei della zona ti allego le aziende convenzionate per avere degli sconti: link.
Chi ha vissuto nella zona del Verbano nelle ere preistoriche?
Quali erano le famiglie più potenti del quattrocento?
Quali personaggi storici sono passati di qua?
Preistoria ed epoca Romana.
La storia degli insediamenti sul Maggiore risale alla preistorica civiltà di Golasecca (Età del Ferro) e prosegue attraverso i Celti e i Romani che fecero della zona la XI Regione Augustea, detta transpadana. Il Parco dei Lagoni di Mercurago, ad esempio, testimonia la scoperta di insediamenti risalenti all’età del bronzo (neolitico) e di alcune domus romane. L’attuale strada statale principale del lago “il Sempione” che unisce Milano al passo del Sempione e di conseguenza la Svizzera, è stata costruita da Napoleone ma…ne esisteva già una parte al tempo dei romani e si chiamava via Mediolanum-Verbannus e congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus, il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore: questa era tra le più importanti vie di comunicazione della regione XI Transpadana.
Lagone di Mercurago
Medioevo. Nel Medioevo nell’area del Lago Maggiore viene segnalata l’importante organizzazione ecclesiastica delle pievi, seguita dalle lotte tra i casati dei Visconti e dei Torriani per il controllo del lago, sino al definitivo affermarsi dei Borromeo e, all’arrivo degli Svizzeri, nel cinquecento, sulla sponda settentrionale.
Ma…che cosa è una pieve? Il termine pieve, che deriva dal latino plebs, a partire dall’epoca longobarda assume le accezioni sia di nucleo di popolazione cristiana sparsa nella campagna, corporativamente concepita anche sul piano civile e sociale, sia di preciso luogo di culto fornito di fonte battesimale e di cimitero. Nascono proprio in questo periodo i battisteri. Esiste nella provincia di Novara e Verbania una grandissima quantità di battisteri paleocristiani- Longobardi in buono stato di conservazione. Evidenzio per esempio il Battistero del duomo di Novara, il Battistero di San Giovanni Battista di Agrate Conturbiae il Battistero di San Giovanni Battista di Cureggio.
Battistero di Cureggio
Signorie.
Torriani, Visconti e Borromeo….ma chi erano?
I Della Torre (o Dalla Torre o Torriani o De la Turre in latino medievale) furono una famiglia della nobiltà lombarda che dominò la Lombardia e larga parte dell’Italia Settentrionale tra il XII e XIV secolo, possedevano la Signoria di Milano, prima di venire estromessi dai Visconti.
La famiglia Visconti è una delle più antiche famiglie nobili italiane, attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio dell’Italia settentrionale, dove venne infeudato l’omonimo Ducato Visconteo con capitale Milano. I Visconti furono signori di Milano dal 1277 al 1395, Il ramo principale dei Visconti dominò la scena politica dell’Italia settentrionale fino al 1447, alla morte dell’ultimo Visconti senza eredi legittimi ad essi subentrarono gli Sforza.
I Borromeo, originari di San Miniato in Toscana, sono un’importante famiglia della nobiltà milanese, che per secoli ebbe forte influenza sulla città di Milano e sulle zone del Lago Maggiore (il cosiddetto “Stato Borromeo”). Tra i membri più noti della casata si possono ricordare il cardinale Carlo Borromeo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, al quale è dedicato il Colosso di San Carlo ad Arona (LINK) e il cardinale Federico Borromeo, immortalato da Alessandro Manzoni nel romanzo I Promessi Sposi e fondatore di una delle prime biblioteche pubbliche europee: la Veneranda Biblioteca Ambrosiana. (LINK)
Colosso di San Carlo Borromeo
Dal settecento all’età moderna.
Nel settecento la sponda occidentale fu attribuita ai Savoia e quella orientale al dominio austriaco sotto il quale rimase, salvo il ventennio napoleonico, sino alle guerre risorgimentali. Nell’ottocento si affermò la vocazione turistica, con grande sviluppo di ville, parchi, e grandi alberghi.
Chi sono i Savoia?
I Savoia è una Dinastia, originatasi tra il 10° e l’11° sec., che regnò sull’ Italia dal 1861 al 1946. Trae nome dall’omonima regione dove inizialmente ebbe propri possedimenti, poi estesi anche al di qua delle Alpi fino a formare uno Stato.
Ma dopo tutta questa storia….lo vogliamo un gossip di epoca napoleonica?
Pensate che durante il periodo trascorso in Italia, Napoleone e la moglie Giuseppina si stabilirono anche sull’isola Bella. (LINK) La leggenda vuole che Giuseppina, talmente innamorata del luogo, cercò di convincere la famiglia Borromeo a cedergliela. Non avendo riposta positiva, si “accontentò” della famosa villa d’Este a Cernobbio. Insomma le nostre perle del Lago incantavano già allora.
I giardini dell’Isola Bella
Attraverso il susseguirsi di casate e dinastie, sono sorte attorno al lago e nelle sue isole splendide ville e imponenti rocche e castelli a testimonianza della storia e della cultura ed arricchiscono di fascino questo luogo. A cominciare dal Castello Visconteo di Locarno, la Rocca di Arona e la rocca Borromea di Angera che oggi ospita un museo della bambola. Tra le ville, di sicuro interesse i Palazzi Borromeo dell’Isola Madre e dell’Isola Bella, la settecentesca Villa Ponti di Arona, Villa Cavallini a Lesa e Villa Treves a Belgirate, che vide tra i suoi ospiti Gabriele D’Annunzio e Giovanni Verga. A Stresa ci sono inoltre villa Ducale e Villa Pallavicino (LINK) con il parco zoologico, mentre la splendida Verbania ospita tantissime e splendide ville come Villa Giulia, Villa Taranto (LINK) con il suo lussureggiante giardino botanico e la vicina Villa San Remigio.
Giardini di Villa Taranto
Bene ora che sai tutta la storia è ora di pianificare! Ecco dei suggerimenti, guarda questo articolo che ho scritto apposta per te.
Se hai curiosità su paesi, usanze o cibi tipici del Piemonte fammelo sapere non vedo l’ora di soddisfare la tua curiosità. Voglio che le tue vacanze al Lago maggiore siano stupende.
In pochi precisi punti i miei consigli per organizzare la vacanza perfetta sul Lago Maggiore.
Tutti i dettagli per rendere uniche le tue avventure in giro per il Verbano.
Costruisci uno specifico itinerario. Il Lago Maggiore è un territorio molto vasto, per organizzarne la visita seleziona le città ed i luoghi che ti interessano maggiormente. Leggi questo articolo che ti darà innumerevoli spunti. link
Meteo. A meno che tu non voglia andare a sciare, al Lago è bello soggiornare da Aprile ad Ottobre. Ecco un link alla Lago Maggiore – Verbania Pallanza live webcamcosì potrai monitorare il meteo live.
Soggiorna in una dimora storica. Dormi in una casa ricca di storia vicino alle principali attrazioni turistiche. Link
Kit del turista. Fai sempre una lista delle cose utili da portare in viaggio, certamente non dimenticare di portare: cappellino, occhiali da sole, crema solare e scarpe comode.
Arriva a destinazione nel primo pomeriggio. Fai una veloce doccia e anziché riposarti esci per esplorare le vicinanze, orientati, prendi un aperitivo o un caffè e pian piano spingiti oltre fino a trovare un posto carino per la cena. E’incredibile come la mattina seguente avrai la sensazione di conoscere già il posto, come se si fossi arrivato molti giorni prima.
Visita le Isole Borromee. Prenota un water taxi esclusivo e caratteristico. Grazie al mio link di affiliazione puoi ottenere immediatamente uno sconto del 10% sulla tua prenotazione. Clicca qui e scopri tutte le proposte.
Acquista un biglietto giornaliero sulla Navigazione Lago Maggiore, è inoltre disponibile un biglietto Happy family ai gruppi familiari composti da almeno n.2 adulti, con l’acquisto di n.2 biglietti di libera circolazione giornalieri a tariffa intera, vengono concesse fino a n.2 gratuità per i ragazzi (dai 4 ai 12 anni non compiuti).
Cucina un piatto tipico del territorio. Partecipa ad una Cookingclass che celebra la cultura e la cucina italiana. Esplora i sapori e le ricette del Piemonte.
Rispetta l’ambiente. Il nostro Pianeta è un luogo straordinario, da conoscere, amare, ma anche proteggere. Viaggiate in modo ecologico, siate attenti alla natura, non sprecate cibo ed energia, non inquinate. In diverse città lacustri è attivo il servizio TOO GOOD TO GO contro lo spreco alimentare.
10. Mai partire senza macchina fotografica. Personalmente, ritengo che fotografia e viaggi vadano davvero a braccetto. Passeggiare per le strade di una città sconosciuta con il telefono in mano o la macchina fotografica al collo non è infatti soltanto un modo fantastico per collezionare ricordi e catturare momenti eccezionali, ma è anche l’occasione perfetta per osservare il mondo con occhi nuovi e trasformare ciò che si vede in qualcosa di diverso, perfino inaspettato. Non dimenticare di portare con te una scheda di memoria vuota, carica i tuoi device, se vuoi foto indimenticabili muoviti insieme al sole… alzati all’alba e alla fine della giornata cerca sempre di catturare quell’ora d’oro che precede il tramonto: sono i due momenti in cui la luce è magica e quindi ideale per scattare foto fantastiche.
…e non dimenticare…condividi le tue foto con il tag #lagomaggioreblog sarò felice di ripubblicarle nelle stories su Instagram e Facebook.
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Ti sei mai chiesto quante cose ci sono da vedere al lago Maggiore?Oggi voglio riassumerti in maniera schematica tutte le informazioni principali che avrai bisogno per visitarlo. Per i consigli di come pianificare il viaggio clicca il link a questo articolo che ho scritto apposta per te.
Caratteristiche del Maggiore Altitudine: 194 m s.l.m.; Superficie 212 km²; Larghezza 12 km; Lunghezza 66 km in direzione Nord-Sud; Perimetro costiero 170 km; Profondità massima 370 m.
Come arrivare In treno Tutto il Lago Maggiore è ben servito dalla linea ferroviaria e dai trasporti. La tratta è la Milano – Domodossola ed in ogni paese della costa è presente una fermata ferroviaria, fino alla stazione di Verbania.
In bus Dall’aeroporto di Malpensa bus su prenotazione Alibus
Navigazione sul lago La navigazione interna del Lago Maggiore è servita molto bene, vi è un servizio pubblico di linea fornito da Navigazione Lago Maggiore sono inoltre disponibili servizi privati più esclusivi e caratteristici e a prezzi competitivi. Grazie al mio link di affiliazione puoi ottenere immediatamente uno sconto del 10% sulla tua prenotazione. Clicca qui per saperne di più.
E’ disponibile un servizio traghetto da Verbania a Laveno Mombello e ritorno, che permette di passare dalla Lombardia al Piemonte molto velocemente.
Le Centovalli, gita in treno da Domodossola a Locarno con possibilità di sosta presso i piccoli e caratteristici paesi della Valle Vigezzo.
Il famoso trenino delle centovalli
Isole Borromee, le perle del Lago. Le isole che hanno incantato poeti e personaggi storici.
“Il luogo più voluttuoso che abbia mai visto” – scrisse Flaubert
Mottarone, la fantastica funivia sulla sponda Piemontese che collega Stresa e il Monte Mottarone 1.492 m s.l.m. per una vista suprema.
La Funivia Laveno Mombello, l’emozionante telecabina sulla sponda Lombarda che collega Laveno Mombello a monte Sasso del Ferro (alt. mt. 1.100 s.l.m.)
Vista dalla funivia su Laveno Mombello
Parchi e Territorio
Il parco nazionale più selvaggio d’Europa il PARCO DELLA VALGRANDE. 14.598 ettari di cui 11.971 di Zona di Protezione Speciale europea (ZPS).
Parco Botanico a Brissago, Nel giardino sono coltivate circa 2000 specie di piante provenienti dalle principali aree a clima mediterraneo (bacino mediterraneo, Cile, Sud Africa, SO Australia e California) e dalle aree a clima subtropicale umido (in particolare dall’Asia, ma anche N e & S America e Oceania).
Parco Botanico
Uno dei borghi più belli d’Italia VOGOGNA, sentieri natura e trekking Uno splendido paesaggio verticale di montagna che culmina nel Monte Rosa (4637 m.)
Vogogna è sede del Parco Nazionale della Valgrande, la zona selvaggia più estesa d’Italia
Tutte le informazioni sulle montagne svizzere
La Vallemaggia, oltre ad essere la valle più estesa della Svizzera Italiana, è una splendida valle alpina modellata nel corso dei secoli dall’acqua del suo fiume Maggia.
Una magica atmosfera, immersi in una natura selvaggia, acqua, pietra, storia e cultura Vallemaggia
Macugnaga è una splendida località alpina situata ai piedi dell’imponente parete est del Monte Rosa, a 1327 m s.l.m.
La storia di Macugnaga, località spesso descritta come la “perla del Rosa“, ebbe inizio nel XII secolo, quando i Walser occuparono questa amena conca dell’alta Valle Anzasca
Veduta del Monte Rosa
Parco di Villa Taranto in Pallanza, L’aspetto odierno del giardino di Villa Taranto non è un frutto spontaneo, ma il risultato, plasmato nel tempo di una laboriosa elaborazione intrapresa dal Capitano Mc Eacharn nel 1931. Entrare nei giardini di Villa Taranto è come compiere un viaggio attraverso paesi lontani.
Henry Cocker fu il primo giardiniere di Villa Taranto
In Svizzera la magnifica Valle Verzasca dalle acque verde smeraldo.
Valle Verzasca Svizzera
Giardini e palazzo reale a Venaria, un capolavoro dell’architettura e del paesaggio, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.
Venaria Reale Piemonte
Se hai curiosità su paesi, usanze o cibi tipici del Piemonte fammelo sapere non vedo l’ora di soddisfare la tua curiosità. Voglio che le tue vacanze al Lago maggiore siano stupende.
In questi giorni mi ha molto colpito la campagna offline di Weroad.
Soprattutto mi è piaciuto il punto di vista, uno sguardo che trasforma la crisi del settore turistico in una opportunità. Rammentandoci che, il nostro, è un paese meraviglioso nel quale sono presenti 55 siti UNESCO. Ad oggi, in 167 paesi del mondo, sono riconosciuti un totale di 1121 siti (869 siti culturali, 213 naturali e 39 misti), in Cina di dimensione pari a 30 volte l’Italia, sono presenti 55 siti, la concentrazione di arte, storia, bellezza e biodiversità che caratterizzano il belpaese è unica al mondo.
Possono fare parte del patrimo UNESCO patrimoni culturali, patrimoni naturali e paesaggi culturali. Probabilmente quest’anno ci sarà un minore flusso di turisti stranieri ma penso che possa aumentare il turismo interno, delle gite km zero, fuori porta o dei weekend lunghi. Per questo motivo ho deciso di mappare le aree a me vicine per conoscere parti di territorio che ho sotto casa ma che non ho mai notato o considerato.
Per esempio ho scoperto che vicino al Lago Maggiore sono presenti tre macro patrimoni:
Lagone principale del Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago
Ultimi, ma non per questo meno interessati sono i Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato in Piemonte, costituiti da cinque aree vinicole distinte e un castello: La Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot, il Castello di Grinzane Cavour. Il Sito comprende colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medioevale che svettano nel panorama.
Il castello di Grinzane Cavour rappresenta uno dei migliori esempi di architettura medioevale in Langa
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#artpillsofthelake è l’hashtag che ti guiderà alla scoperta dell’arte presente nell’area del Verbano Cusio Ossola.
#bestfoodbythelake è l’hashtag che ti guiderà a degustare i sapori del lago e dei monti adiacenti.
#sportsbythelake è l’hashtag che ti mostrerà gli sport praticabili e, per la maggior parte da me praticati, sul lago e zone limitrofe.
Inoltre nel blog cercherò di raccontare tutti i paesi del lago e le loro caratteristiche principali in modo da permetterti di scegliere il paese lacustre più adatto alle tue esigenze.
Puoi già scoprire quali sono le spiagge bandiera blu del lago, ma presto ti scriverò una guida sulle spiagge aperte ai nostri amici a 4 zampe e sulle aree cani più belle, che ho scoperto facendo lunghe passeggiate con il mio adorabile bassotto di nome Kate
Ti descriverò itinerari per camminate e passeggiate da fare in poche ore dal basso lago, da Dormelletto per risalire la costa fino al confine svizzero.
Ma il lago Maggiore non è solo Piemonte. Non mancherò di descrivere i paesi che si affacciano anche sulla costa lombarda facilmente raggiungibili con il battello da Arona, da Stresa o da Verbania e le piccole gite possibili sulle colline e sulle montagne a pochi chilometri dal lago.
Se hai curiosità su paesi, usanze o cibi tipici del Piemonte fammelo sapere non vedo l’ora di soddisfare la tua curiosità. Voglio che le tue vacanze al Lago maggiore siano stupende.
Ti sei mai trovato al ristorante ad ordinare un pesce di lago e non sapere assolutamente che aspetto abbia?
Hai mai cucinato un pesce di lago?
In questo articolo ti porterò alla scoperta dei pesci del lago e ti consiglierò tre ricette semplici e veloci per cucinarlo.
Quando ero piccola ero solita accompagnare mio nonno a pescare. Non occorreva andare lontano, ai tempi sul lungolago di Meina era presente una grande quantità di pesce. Dopo il pomeriggio di pesca con il bottino tornavamo a casa dalla nonna che puliva il pesce e ce lo cucinava. Era proprio divertente, era anche bello vedere il nonno mentre preparava le canne da pesca, gli ami e le esche. Adesso che sono una quasi vecchietta apprezzo davvero tanto il tempo trascorso con lui.
Il Lago Maggiore ha una ittiofauna variopinta, di grande interesse sia sportivo che culinario, infatti sono famose le deliziose preparazioni a base di pesce di lago. Le principali specie ittiche presenti nelle acque del Lago Maggiore e con una predisposizione all’impiego gastronomico sono: il persico, il coregone-lavarello, il luccio, il luccio perca, l’alborella, la tinca, il salmerino, il gardon e la trota lacustre.
Farò una breve carrellata dei pesci che più di frequente potreste trovare nei menù.
I principali pesci di Lago
Il PESCE PERSICO si contraddistingue per la sua doppia pinna dorsale con raggi spinosi; può raggiungere i 50 cm di lunghezza e i 3 Kg di peso.
Il LAVARELLO, o Coregone, può raggiungere i 65 cm di lunghezza e i 3,5 Kg di peso. Rappresenta una delle specie più caratteristiche del nostro lago.
L’ALBORELLA piccolo pesce dai riflessi argentei, non supera i 15 cm di lunghezza vive in branchi e si nutre di zooplancton, larve, insetti e detriti vegetali. Si mangia solitamente fritto.
Il LUCCIO caratterizzato da una grande bocca e il becco d’anatra, con denti grandi e acuminati. Può raggiungere 1,5 metri di lunghezza e ben 25 Kg di peso; predilige acque ferme ed è tendenzialmente ittiofago.
Il LUCCIO PERCA ha una bocca ampia e denti robusti e può raggiungere 1 m di lunghezza e 15 Kg di peso. Predilige acque torbide e a decorso lento; si nutre di zooplancton nei primi periodi della sua vita per poi passare a una dieta a base di pesce.
Il GOBBINO, o persico sole, è tondeggiante e compresso lateralmente, raggiungendo i 15 cm di lunghezza.
La TROTA, può raggiungere le dimensioni intorno ai 30-35 cm, sino ad un massimo di 50 cm.
Il SALMERINO, morfologicamente simile alla trota. La taglia è molto variabile da ambiente ad ambiente; normalmente tra i 20 e 30 cm.
La TINCA, pesce di medie dimensioni, può raggiungere i 5 kg di peso e i 60 cm di lunghezza. Vive in acque basse, calme e densamente vegetate; in inverno ha la particolarità di “seppellirsi” nei fondali fangosi.
L’ANGUILLA, il maschio può raggiungere una lunghezza di 50 cm, mentre la femmina può raggiungere i 150 cm e pesare fino a 6 kg. In acqua dolce l’anguilla diventa un pesce con abitudini notturne, che durante il giorno vive nascosto in tane oppure immerso nel fondo.
Le ricette sono svariate, tra le mie preferite gli antipasti crudi ed il carpione, i ravioli ripieni di pesce, oppure un bel filetto di lavarello o salmerino o l’imperdibile pesce persico al burro e salvia.
Oggi vi voglio raccontare tre ricette per un pranzetto davvero speciale. Come la scorsa settimana Rosa ci darà i suoi consigli enologici.
FILETTO DI LAVARELLO IN CARPIONE
E’ un’antica ricetta che consentiva di conservare più a lungo il pesce, una volta non venivano usati vino e zucchero, ma solo aceto e acqua.
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg di Lavarelli, 50 gr. di cipolle, 100 gr. di Zucchine, 400cl. di vino bianco, 1 cucchiaio di zucchero, 50 gr. di porri, 200 cl. di aceto bianco, 2 spicchi di aglio, sale e pepe q.b.
Preparazione:
Lavate tutte le verdure e tagliatele a fiammifero.
Bollite vino ed aceto, aggiungete tutte le verdure tranne le zucchine che aggiungete solo agli ultimi due minuti.
Squamate e sfilettate i lavarelli, stendeteli sul piano di lavoro, salateli e pepateli poi arrotolateli dalla parte esterna e per tenerli insieme mettete uno stuzzicadenti.
Riponeteli in una teglia nella quale verserete il liquido bollente con la verdura, passate ancora 1 minuto sul fuoco facendo attenzione a non fare attaccare il pesce sul fondo, togliete la pentola dal fuoco e lasciate raffreddare.
Lasciare marinare in frigorifero per 24 ore. Le lische che dovessero essere rimaste in questo modo si scioglieranno rimanendo tante ore a contatto con l’aceto.
Come si serve?
I filetti vanno serviti tiepidi con le verdure, un cucchiaio di sughetto e un goccio di olio di oliva.
Il Metodo Classico o Metodo Champenoise è uno spumante che si differenzia dal Metodo Charmat perché effettua la seconda fermentazione direttamente in bottiglia. Con la prima fermentazione si ottiene il vino base. Si fa fermentare il vino su lieviti di fermentazione in posizione orizzontale per circa 24/36 mesi, quindi si imbottiglia con un tappo a corona. E’ questa la fase di PRESA DI SPUMA (il gas si forma grazie all’azione dei lieviti che digeriscono lo zucchero e generano anidride carbonica).
In seguito inizia la fase del REMUAGE : ogni bottiglia viene ruotata di 1/8 e viene leggermente inclinata con il tappo verso il basso per far depositare nel collo i residui della fermentazione. Quando la bottiglia raggiugne una posizione verticale, il collo viene congelato con appositi macchinari. Si procede così con la SBOCCATURA, la bottiglia viene stappata e le fecce ghiacciate vengono espulse. Gli ultimi due passaggi sono :
DOSAGGIO, con l’aggiunta di una miscela di zuccheri e vino per ripristinare la parte di vino espulsa;
TAPPAGGIO definitivo.
🔴 BACK IN THE DAYS!
Un tempo, le bottiglie venivano poste sulle PUPITRE ovvero dei cavalletti di legno dove le bottiglie venivano messe con un’inclinazione obliqua in modo tale che le fecce di fermentazione potessero scendere all’interno della BIDULE (cilindro di plastica posto sotto il tappo). La bottiglia veniva agitata manualmente per fare scendere i residui solidi verso il tappo e ad ogni passaggio veniva incrementata la sua pendenza obliqua fino a raggiungere una posizione verticale. Oggi molti produttori optano per il GIRO PALETTE, ovvero l’automatizzazione di tale processo
RAVIOLI ROSA DI GARDON CON RAGU’ DI PERSICO
Il Gardon fa parte dei pesci stranieri che hanno “messo pinna” nel Lago Maggiore negli ultimi lustri.
Ingredienti per 4 persone:
Ripieno: 200 gr. di Gardon, 1 carota, 1 gamba di sedano, 1 uovo intero, 1 porro, 1 cipolla, salvia, sale e pepe q.b.
Pasta: 4 uova, 1 barbabietola al vapore, 500 gr. di farina 00, 1 cucchiaio di olio di semi, sale e pepe q.b.
Salsa: 8/10 filetti di persico, 1 pomodoro, 1 porro, prezzemolo tritato, 50 gr. di salsa pomodoro, vino bianco.
Preparazione:
In una casseruola rosolate con un goccio d’olio gli ingredienti per il ripieno. Sfumate con un goccio di vino bianco e continuate la cottura per 15/20 minuti. Salate e pepate q.b.
Lasciate raffreddare, mettete il composto in un frullatore con l’uovo e create un composto omogeneo.
Frullate la barbabietola, unitela agli altri ingredienti e preparate la pasta nel modo classico.
Lasciate riposare l’impasto in uno straccio umido per almeno un’ora.
Preparate i ravioli, date alla pasta la forma che preferite e farciteli con il ripieno.
In una casseruola mettete olio, persico e pomodori a dadini, fate rosolare e sfumate con il vino bianco. Aggiungete salsa di pomodoro e lasciate ridurre il tutto per alcuni minuti.
Cuocere in acqua salata i ravioli, scolarli e farli saltare nella salsa al persico.
Come si serve?
Con una spolverata di prezzemolo tritato.
Ravioli di pesce
FILETTO DI SALMERINO AL GORGONZOLA
Zola per non abbandonare la tradizione casearia novarese….
Ingredienti per 6 persone:
3 filetti di salmerino, 90 gr. di burro, 180 gr. di gorgonzola, 180 gr. di panna liquida, 2 cucchiai di farina 00, 100 gr. di spinaci freschi, sale e pepe q.b.
Preparazione:
Pulire il pesce diliscarlo e sfilettarlo in due pezzi, infarinarli leggermente.
In padella sciogliere il burro e su fuoco moderato cuocere i filetti su ambo i lati per circa 6/8 minuti totali, salare e pepare.
Riporre i filetti su di un piatto e tenerlo al caldo.
Usare la stessa pentola nella quale avete cotto il pesce per fondere il gorgonzola. Aggiungete la panna e mettete sul fuoco.
Scaldate lentamente ed amalgamate sino ad ottenere una crema omogenea.
Riprendete il pesce e mettetelo in padella nella salsa giusto per il tempo di amalgamare i sapori.
Come si serve?
Pulire e tagliare a julienne finissima gli spinaci, creare una corona a sul fondo del piatto. Al centro mettete la scaloppa di salmerino e aggiungere un pochino di salsa di gorgonzola.
Il pesce nasce nell’acqua e muore nel vino
E’ bene ricordare che l’amore per il proprio territorio e per la cucina locale passa anche, e soprattutto, dal rispetto per la natura, oltre che dal consumo consapevole dei cibi locali; diversi sono i progetti di ripopolamento del Lago Maggiore come quello promosso dall’Incubatoio Ittico di Solcio e da La Pinta on the Lake di Meina. Non vedo l’ora si possa uscire per poter intervistare i promotori di queste due splendide iniziative e farvi vivere questa nuova avventura.
Fammi sapere come è andata la tua creazione, scrivimi a lagomaggioreblog@gmail.com . Tagga le tue ricette su instagram con @lagomaggioreblog @cookeatbylagomaggiore
Il #carnavale in #piemonte stupisce per l’incredibile offerta di feste, cortei mascherati e sfilate di carri allegorici; tra leggende medievali e personaggi storici diventati maschere.
La maschera in assoluto più famosa è il Gianduja una maschera popolare torinese, di origini astigiane. È nato sul finire del 1700 dalla fantasia di due burattinai, Bellone di Oja, frazione di Racconigi, e del torinese Sales. Allegro e godereccio, incarna lo stereotipo piemontese del “galantuomo” coraggioso, assennato, incline al bene e fedele alla sua inseparabile compagna Giacometta, che lo affianca nei balli ricchi di coreografia, ma soprattutto nelle opere di carità e di partecipazione. Dal suo nome deriva quello della cioccolata di tipo gianduia e del relativo cioccolatino gianduiotto con la quale è confezionato, entrambi specialità torinesi.
Carnevale e cibo vanno sempre di pari passo.
Se siete alla ricerca di qualche festa carnevalesca della tradizione piemontese, abbiamo pensato di raccogliere alcune dalle più antiche alle più vicine.
In assoluto la più famosa ed importante è quella di IVREA. Nato in epoca medievale, il Carnevale di Ivrea segue un rigido cerimoniale che prevede diversi momenti importanti tra cui l’elezione del Generale (simbolo dell’autorità municipale che gestisce il carnevale), il corteo storico, l’elezione della Mugnagia (figura importantissima nella storia di questo carnevale) e ovviamente la Battaglia delle Arance, il momento più atteso e famoso di questa manifestazione.
Le più vicine al Lago Maggiore sono Oleggio, Borgosesia, Galliate.