Incontri ravvicinati con un allevatore di formaggio.

Episodio 1 – Visita Cantine Guffanti 1876 Arona- #viaggiatoriakm0

Hai mai visitato una cantina dove si affinano i formaggi?

Hai mai incontrato un allevatore di formaggi?

Io l’ho fatto per te! Sono andata a trovare Giovanni Guffanti Fiori ad Arona nel suo Shop/Showroom e ovviamente ho visitato con lui la magica cantina Luigi Guffanti 1876.

Non riesco a definirlo negozio, perché per la selezione e disposizione dei prodotti, il packaging e la cortesia del personale sembra più una boutique, ma tutta questa attenzione non ti mette in imbarazzo anzi ti fa sentire a casa, accolto.

Ero solita venire da Guffanti quando c’era ancora la mia nonnina, che era una gran buongustaia, e quando mangiava il formaggio voleva solo quello Guffanti!!

La Famiglia Guffanti ha iniziato ad affinare formaggi nel 1876 quando il Signor Luigi iniziò a stagionare il Gorgonzola in una miniera d’argento abbandonata in Valganna, in provincia di Varese.

L’esperienza accumulata sul Gorgonzola è stata via via trasferita alle Tome degli alpeggi ossolani, al Parmigiano Reggiano, a tutti i formaggi italiani e a quelli francesi, inglesi, spagnoli, svizzeri, portoghesi…la selezione è vastissima ed appena visiterai le cantine te ne renderai conto.

Si accede alle cantine da una breve scala e subito si è immersi in una stanza dal soffitto a volte di mattoni rossi ed un pavimento in cotto antico. Una selezione di provoloni sfila davanti ai miei occhi, nonostante la mascherina il profumo intenso mi avvolge e subito comprendo di essere nel paradiso, per chi ama il formaggio ovviamente.

Le stanze si succedono l’una dopo l’altra ed ognuna è caratterizzata da un tipo di formaggio, abbiamo le tome, le fontine, gli erborinati, il parmigiano, i bettelmatt, i formaggi francesi…insomma tutto il panorama dei migliori formaggi italiani e non.

Ci tengo a raccontarti qualche dettaglio importante perché la somma di tanti piccoli particolari alla lunga fa la differenza, infatti esiste un protocollo di qualità Luigi Guffanti 1876 che per semplicità ti racchiudo in tre fasi.

Primo elemento di controllo, Giovanni seleziona e collabora con i fornitori per ottenere il prodotto migliore, questo avviene con la visita in loco dei pascoli e delle aziende, la valutazione del benessere animale e dell’alimentazione dello stesso; infatti il valore del latte dipende da come sta l’animale e dal suo nutrimento. Basta pensare al famosissimo Bettelmatt! Viene prodotto solo in pochi alpeggi e solo in determinati periodi dell’anno, quando le mucche si possono nutrire dell’Erba Mottolina.

Secondo elemento di controllo è dato dalla modalità di lavorazione del latte da parte del casaro:

  1. utilizzo per quanto possibile di latte crudo proveniente da animali che pascolano liberi e che si alimentano senza forzature; Questo per mantenere le caratteristiche organolettiche ed il gusto.
  2. utilizzo di tecniche produttive per le quali sia privilegiata la manualità e l’unicità del singolo formaggio;
  3. rispetto del tempo necessario, senza fretta e senza imposizioni, per la corretta maturazione ed evoluzione del formaggio. Questo significa niente fermenti.

Fase tre, trasferimento nelle Grotte di Arona, dove le forme sono allevate a temperatura ed umidità costante e coccolate nel tempo, mediante spazzolature, oliature, strofinature e rivoltamenti per evitare che gli acari possano rovinare il prezioso alimento.

Esatto l’ho chiamato alimento, perché in Italia il formaggio è sempre stato visto come un qualcosa di aggiunto, in più e non come il piatto principale.

Ecco Guffanti rende il formaggio il Re della tavola, mangiare il formaggio non è più un gesto banale “la bocca non è stracca se non sa di vacca” ma è un momento, io lo definisco, meditativo.

Proprio per questo ho voluto degustare verticalmente per te un trittico di Bettelmatt: Sangiatto, Morasco, Alpe Bettelmatt.

Che caratteristiche ha questo formaggio?

E’ un formaggio ottenuto da latte vaccino intero crudo, lavorato in alpeggio, dalla pasta dura e compatta color paglierino accesso. Ha una stagionatura minima di 60gg e viene prodotto in Alta Val Formazza e pascoli ossolani solo nel periodo estivo.

  1. Bettelmatt Alpe Sangiatto, l’ho utilizzato per un ottimo risotto agli asparagi per la mantecatura e poi degustato in solitaria. Note erbacee, delle tre tipologie il più morbido e fresco.
  2. Bettelmatt Alpe Morasco: il mio preferito, equilibrato tondo in bocca. Persistente nel giusto e sapore unico.
  3. Bettelmatt Alpe Bettelmatt anno 2018: il sapore dell’alpe un poco piccante. Un’ esplosione di sapore senza essere invadente.

Ti ho fatto venire voglia? Pensa che non ti ho ancora parlato della ricerca di specificità che ha la Famiglia Guffanti! Infatti hanno creato un loro Erborinato, l’Erborinato Sancarlone Caffè in Crosta, media stagionatura cremoso ma non troppo, scioglievolezza in bocca e note di caffè.

Cosa aspetti? Prenota subito la tua visita alle cantine, in questi giorni puoi approfittare dei GUFFANTI BOND per acquistare ad un prezzo scontato una visita con degustazione.

Scopri il territorio, diventa un VIAGGIATORE A KM ZERO, e condividi con me queste emozioni.

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Vuoi scoprire altre informazioni sui formaggi Erborinati Piemontesi? Guarda questo articolo che ho scritto per te.

Ringrazio la famiglia Guffanti per il tempo che mi ha dedicato e per il meraviglioso lavoro che portano avanti ogni giorno con grande impegno e passione.

Orario negozio: dal lunedì al venerdì 09:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (giovedì e venerdì fino alle 19:00). Sabato apertura 08:00 / 13:00. Indirizzo: Via Milano, 140 – 28041 Arona NO

Il gorgonzola il formaggio erborinato Piemontese

Scopri con me il Gorgonzola

Sono detti formaggi erborinati quelli che, all’interno della pasta, presentano colonie di muffe che si palesano sotto forma di venature color verde, grigio o blu. Il termine “erborinato” deriva dal sostantivo dialettale milanese “erborin”, che significa prezzemolo…ma che con il prezzemolo non ha nulla a che fare.

La tipica goccia del gorgonzola

Il gorgonzola è un formaggio a Denominazione di Origine Protetta, che si può produrre per legge solo in due regioni italiane: Piemonte e Lombardia. Per il Piemonte province di Novara, Vercelli, Cuneo, Biella, Verbania, il territorio di Casale Monferrato per la Lombardia Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia e Varese. Solo il latte degli allevamenti di queste province può essere utilizzato per produrre e dare quindi la denominazione di origine protetta (D.O.P.) al formaggio Gorgonzola, garantendo già dalla materia prima, un formaggio così importante. Attualmente il 65% della produzione è concentrata in provincia di Novara.

Come si ottengono le classiche venature verdi/blu/grigie del Gorgonzola?

In passato queste muffe sì ottenevano in maniera spontanea attraverso l’unione di due diverse cagliate, quella della mungitura serale e quella mattutina. Oggi si utilizza il latte di una sola cagliata, con l’aggiunta del penicillium glaucum, una ‘muffa’ che appartiene alla famiglia della penicillina.

Il gorgonzola può essere sia dolce che piccante tutto dipende dalla stagionatura, 50 giorni di stagionatura per ottenere il dolce oltre 80 per il piccante.

Vuoi conoscere tre curiosità sul formaggio?

  1. Sapete perché alcuni formaggi hanno il nome con la lettera maiuscola? I formaggi che prendono il nome dalla città di origine vanno scritti in maiuscolo. Per il gorgonzola c’è una eccezione, essendo ormai acquisito come nome comune, l’Accademia della Crusca ha deciso di farlo scrivere con la lettera minuscola.
  2.  Sapete perchè la maggior parte sono rotondi?​La maggior parte dei formaggi è tradizionalmente prodotta nelle ruote. La forma le rendeva facili da trasportare in epoca pre-industriale, ed inoltre possono essere più facilmente accatastate per risparmiare spazio durante la conservazione e la maturazione.
  3. Scoop! Sul Titanic in prima classe si mangiava il Gorgonzola!!! Ebbene si unico formaggio italiano servito nel carrello dei formaggi era lui. Pubblico la carta del menù della prima classe e vi dico di più questo menù è stato battuto nel 2014, dalla casa d’aste americana Guernsey’s, per una cifra attorno ai 120mila dollari. Siete curiosi dei diversi Menù del Titanic diviso per classe? Ecco il link
R.M.S TITANIC 14 aprile 1912 menu di bordo prima classe

Oggi Rosa ci consiglierà il Passito di Erbaluce un vino da abbinare ad una degustazione verticale di gorgonzola.

Il passito viene vinificato tramite la tecnica di appassimento, che consiste in una riduzione o disidratazione dell’acino. Questa tecnica fa aumentare il contenuto zuccherino dell’acino. Il risultato sarà così l’ottenimento di mosti molto concentrati adatti alla produzione di vini passiti dolci, vini liquorosi con un contenuti di alcool che può arrivare fino si 22*.

L’appassimento può avvenire in due modi, seguendo sue tecniche differenti : l’appassimento in vigna o l’appassimento in cantina.

Un abbinamento classico oltre a quello con lo zola e quello con i biscotti secchi alle mandorle, pistacchio e crostate.

Vuoi cucinare una ricetta con il gorgonzola? Non perderti questo articolo dove ti insegno a cucinare i gnocchi con lo zola! LINK

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Un giro in barca al quale non rinuncio mai durante l’estate è quello alle Isole Borromee! Location uniche e mozzafiato, ricche di storia e bellezza.  Adoro mangiare all’Isola Pescatori, ne ho parlato ampiamente in questo articolo. LINK.

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Frecce Tricolori ad Arona 2018

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Vallemaggia magica valle alpina del Canton Ticino.

40 idee on tour

Oggi vi porterò in Svizzera in Vallemaggia, oltre ad essere la valle più estesa della Svizzera Italiana, è una splendida valle alpina modellata nel corso dei secoli dall’acqua del suo fiume Maggia. La Vallemaggia si trova in Ticino nel lato nord del lago Maggiore, a pochi chilometri dalla cittadina di Locarno. La valle è facilmente raggiungibile in auto ed è servita solo da alcuni autobus. Chi desidera visitare la Vallemaggia e le altre valli ticinesi, può farlo agevolmente affittando una macchina oppure un motorino.

Quali attività si possono fare qui?

Trekking, bagni nelle pozze del fiume e visite a villaggi rurali.

Cosa troverete?

Una magica atmosfera, immersi in una natura selvaggia, acqua, pietra, storia e cultura, una valle alpina ancora originale, dove esistono gli edifici in sasso tipici del passato, i popolariGrotti Ticinesi.

Cosa è un Grotto?

Il Grotto originariamente è un edificio costruito interamente in pietra o presso grandi rocce, oppure in prossimità di fiumi o torrenti nell’ombra del bosco era usato perpreservare in luogo fresco e temperatura costante vini e cibi, oggi questi edifici  sono stati prevalentemente trasformati in taverne e quindi sono sinonimo di turismo enogastronomico dove si possono degustare piatti tipici e prodotti locali.

Qualche curiosità?

La produzione di formaggi rappresenta fin dal medioevo una risorsa importante per il territorio dell’attuale Svizzera italiana. Il formaggio più antico della Vallemaggia è il famoso “formaggio della paglia”, è un formaggio grasso e molle, si trova solo da agosto ad ottobre e deve la sua nomea al suo sapore deciso, all’originalità della sua “confezione” di paglia e alla sua ristrettissima area di produzione. Queste caratteristiche fecero parlare del prodotto nel corso dei secoli da viaggiatori e scrittori locali ma non impedirono la sua quasi scomparsa nella seconda metà del XX secolo. Un solo produttore a Fusio ne perpetra la tradizione. Per conoscere l’intera storia clicca qui

Il Canton Ticino è ricco di prodotti di alta qualità e km zero, ed oggi il focus è sui formaggi, per scoprirli abbiamo chiesto a Genuinity Ascona di raccontarci qualcosa.

Chi è Genuinity Ascona? 

Alfio Fiori classe ’93, dopo 10 anni passati come responsabile di reparto in un supermercato ha deciso di cambiare vita e assolvere con il suo negozio la mission di valorizzare il territorio e portare in “città” i ricordi della sua infanzia.

Come lui stesso ci dichiara

Io sono nato e cresciuto in Vallemaggia e quindi il contatto con l’artigiano era il pane quotidiano, il pane dal panettiere tutti i giorni, le uova dalla signora che le allevava, i formaggi dai produttori e via dicendo cosi, da questo la voglia di fare qualcosa per me e soprattutto per il nostro magnifico cantone e per i piccoli artigiani.”

Alfio Fiori

I prodotti presenti in negozio li sceglie e li cerca personalmente sul territorio, andando a visitare le produzioni proprio per poterle conoscere al meglio. Dietro ad ogni prodotto ricerca la storia e se è in linea con la filosofia Genuinity lo mette nella selezione.  

Oggi ha selezionato per noi dell’ Azienda La Ghiandaia di Maggia la Formaggella fresca di mucca. Un formaggio morbido e versatile, adatto ad aperitivi e ad un buon risotto con il formaggio.

A questo caratteristico formaggio con il risotto, la nostra Rosa, ha deciso di abbinare l’ amato Ghemme. Il Ghemme DOCG è ottenuto da uve di Nebbiolo ( detto anche Spanna) per almeno l’85%, mentre è consentito l’utilizzo dei vitigni Vespolina ed Uva Rara (Bonarda Novarese) fino ad un massimo del 15%.    Il Ghemme viene prodotto in provincia di Novara, nel territorio del comune di Ghemme ed in parte da quello del del comune di Romagnano Sesia.  

Vuoi scoprire altri luoghi sulle sponde del Lago Maggiore? Può esserti utile questo mio articolo. LINK

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Luino culla del liberty lacustre

Oggi vi parlerò di Luino. Comune della provincia di Varese posto sulla sponda lombarda del Lago Maggiore a pochi chilometri dal confine svizzero. Da sempre crocevia di commercio e turismo grazie alla sua collocazione tra due valichi. Città natale del Romanziere Piero Chiara e del Poeta Vittorio Sereni.

Piccola perla del lago famosa per il suo lungolago, il mercato settimanale del mercoledì e per i meravigliosi tramonti.

Consiglio una bella passeggiata nel centro storico, vi aspetteranno piccoli viottoli in salita, immobili dallo stile barocco e rinascimentale, chiese romaniche, loggiati che nascondono cortili interni, botteghe e negozi.

Il fulcro della città parte da Palazzo Verbania, il primo edificio liberty ad essere stato edificato sul Lago Maggiore. Inaugurato nel 1904, creato su progetto dell’Ingegnere e architetto Luinese Giuseppe Petrolo fu costruito per essere il Kursaal della città, un locale di divertimenti, centro di attrazione per turisti e un moderno e luminoso capolinea per le linee ferroviarie e quelle lacuali. Fu successivamente trasformato nell’albergo Eden ed oggi sotto il nome di Palazzo Verbania è sede dell’Infopoint e dell’Archivio del Poeta Vittorio Sereni.

Che cosa è un KURSAAL? Il Lago è costellato da luoghi chiamati Kursaal, Ne ho sempre sentito parlare da piccola, e nella mia testa, pensavo fosse una balera. Ho cercato il significato su Google: Nome di complessi architettonici la cui varia destinazione (stabilimento termale, albergo, casinò) sia dichiaratamente riducibile al denominatore unico della mondanità.

Lo stile liberty è un grande movimento che ha le sue basi teoretiche in Ruskin, Morris e nei preraffaelliti per poi irradiarsi nelle varie capitali assumendo poi nomi diversi: Modern Style, Art Nouveau, Jugendstil, Secessione, Floreale, Modernismo Catalano e Liberty.

Fu un modo per la società industriale di darsi un’estetica.

Gli artisti Art Nouveau sono stati i primi in assoluto a prestare la loro opera per la creazione di manifesti e locandine pubblicitarie che oggi sono considerate vere e proprio opere d’arte.

Non so voi, ma ogni volta che guardo queste opere mi immagino l’atmosfera di quegli anni, signore eleganti con delicati ombrellini bianchi, uomini a passeggio con cilindro e bastone, viaggi in mongolfiera, romanticismo esasperato, fiducia sconfinata nel progresso e sogni di viaggi in mondi lontani.

Cosa caratterizza questo stile?

-Il richiamo alla natura e la stilizzazione dei suoi elementi, per questo chiamata anche arte floreale.

-Eleganza decorativa formata da linee dolci e sinuose che si intrecciano ed incontrano armoniosamente.

-Uso di nuovi materiali: ferro, vetro e cemento.

Innumerevoli le opere liberty sul Lago Maggiore: imbarcaderi, stazioni, ville e palazzi.

Ecco delle stupende immagini del terrazzo e della vista di Palazzo Verbania.

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Incontro con una wine designer

Dietro ad ogni grande vino c’è una grande etichetta! Si, siate sinceri quante volte avete acquistato un vino solo perché vi piaceva l’etichetta?

Il primo incontro non si scorda mai, è così importante che merita la massima attenzione. L’etichetta è il primo incontro tra il consumatore e il vino.

Federica Cecchi , Wine Designer

Oggi ospitiamo una famosa winedesigner e architetto di edilizia e restauro ecosostenibile: Federica Cecchi.

Federica Cecchi nasce a Firenze nella culla del Rinascimento dove ha imparato la passione per l’arte e il gusto della sperimentazione.
Si laurea in architettura e inizia collaborazioni con studi di Restauro dove coltiva e approfondisce la sensibilità per il recupero e valorizzazione dell’architettura.
Dopo una esperienza a Londra in uno studio di progettazione e interior design si trasferisce a Roma.
Nel 2016 fonda con l’architetto Valerio Cruciani URBAN-GAP, un laboratorio di architettura e design che ha come obiettivo la sperimentazione di nuovi habitat urbani, nell’intento di contrastare il degrado e l’inquinamento urbano che sta minando la salute delle nostre città e del nostro pianeta. Con URBAN-GAP vince il terzo premio al CONCORSO DI RIGENERAZIONE URBANA DELL’AMBITO TIBURTINO.

Nel 2017 inizia un’intensa collaborazione con BANCA d’ITALIA – Divisione patrimonio artistico, spaziando dagli allestimenti di mostre per la valorizzazione del prestigioso patrimonio della Banca all’editing di cataloghi d’arte, fino all’interior design delle Filiali in Italia.
Dal 2000 si dedica con grande passione e professionalità alla comunicazione di aziende vinicole in tutta Italia, da Antinori a Volpe Pasini.

Proprio a lei abbiamo voluto chiedere il valore di una “etichetta”, che lei stessa definisce: storia di passioni.

L’etichetta parla di memoria è una narrazione, una piccola opera d’arte che deve sedurre.

Un design di successo della confezione eleva la qualità percettiva di ciò che è nella bottiglia. Un grande vino non deve solo essere in grado di dare un piacere alla degustazione, ma anche un piacere intellettuale permettendoci di sognare e di vivere l’essenza di ciascuna di queste opere d’arte: la bellezza del luogo, la sua storia, i suoi profumi, i suoi colori e, soprattutto, l’uomo che ha creato quel vino. E l’etichetta deve racchiudere tutto ciò. La carica simbolica e il carattere grafico-espressivo di un’etichetta sono elementi fondamentali nella comunicazione dell’Azienda, perché offrono un’informazione, una sensazione del valore intrinseco dell’azienda, la sua identità storica e culturale ed evocano la qualità del prodotto.

Le etichette create dallo studio Federica Cecchi sono racconti, disegni che rappresentano la storia, la passione, il terroir, il cuore dell’azienda, del vino. Federica Cecchi // architettowinedesigner

Grazie per essere stati con noi, ci vediamo domenica prossima per un nuovo tour. Se avete suggerimenti o curiosità non esitate a contattarci oppure inserite un commento qua sotto. Grazie

Seguiteci su Instagram @lagomaggioreblog @rosewinestyle

Ma quanto è bello andare in giro per i colli novaresi

Un’ idea per passare una giornata originale e all’insegna del gusto è certamente visitare un vigneto sui colli novaresi.

Situati nella parte Nord-Orientale del Piemonte, in quello che un poeta definì “la dolce terra tra due fiumi” delle verdi colline che scendono dal Monte Fenera ad incontrare le risaie della pianura novarese. Di questa terra, particolarmente vocata e dalla millenaria tradizione vitivinicola, già XX Secoli or sono scriveva Plinio il vecchio.

PRATO VERDE FILARI DI UVA FOGLIE DI VITE
Tipico filare di vite

Le  principali cantine vinicole organizzano visite guidate per scoprire i luoghi in cui viene prodotto il pregiato “Ghemme DOCG”, come cantine segnalo a Ghemme Rovellotti e  Sizzano Paride Chiovini.

CASA TIPICA DELL'ALTO PIEMONTE VITE AMERICANA SULLE PARETI
Ricetto di Ghemme

Qui in ere lontane esisteva un supervulcano, ed ora, ancorché fossile, ha lasciato il segno, costituito da porfidi che vanno dal giallo, al rosa, al rosso; si tratta di roccia friabile, priva di humus, acida, salina e ricca di minerali. I vini che provengono dalle viti che affondano le radici in questo terreno unico donano aromi e sapori inconfondibili ed estremamente intriganti, oltre a una predisposizione ancora più accentuata all’invecchiamento. Il rubino vira sovente al granato e, dopo lunghi anni, può donare riflessi aranciati.

LAGO D'ORTA VEDUTA AEREA IN INVERNO
Veduta dal Parco del Monte Fenera

Le escursioni in zona sono innumerevoli, si possono fare due passi sulle montagne. Per una pausa di certo rigenerante suggerisco il parco del Monte Fenera oppure si può optare per un tour in bicicletta in tutta l’area vitivinicola ecco il link all’itinerario. Rispetto alle zone delle Langhe qui, non si vedono i vigneti dalla strada principale in quanto, spesso, sono avvolti da una fitta vegetazione boschiva. Solo la zona Ronco è affacciata sulla strada che collega Ghemme a Sizzano.

strada a curve avvolta da fitta vegetazione autunnale
La strada che porta al Monte Fenera

Per chi vuole solo fare due passi in relax consiglio un breve spostamento al di là del fiume Sesia a Gattinara. Qui è possibile visitare l’installazione artistica Big Bench di Chris Bangle. Di cosa si tratta? Di una panchina gigante con veduta sui filari. Sedersi su una grossa panchina da la sensazione di godersi la vista come se “si fosse di nuovo bambini”, si vive un’esperienza intensa, da condividere con gli altri. Le panchine sono fatte per rilassarsi, a differenza di una sedia o di una poltrona sono larghe abbastanza da accogliere uno o più amici.

Cosa aspetti, organizza subito il tuo week-end fuori porta…non perderti questo articolo che potrebbe esserti utile…..e non dimenticare…condividi le tue foto con il tag #lagomaggioreblog sarò felice di ripubblicarle nelle stories su Instagram e Facebook.

Se hai curiosità su paesi, usanze o cibi tipici del Piemonte fammelo sapere non vedo l’ora di soddisfare la tua curiosità. Voglio che le tue vacanze al Lago maggiore siano stupende.

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Itinerario in moto del Lago Maggiore: curve sinuose e panorami mozzafiato.

La primavera è arrivata, stiamo solo aspettando che finisca il lock down, so che hai voglia di divorare asfalto mettendoti in sella alla tua moto e assaporare la bella sensazione dell’aria sulla faccia.

Il giro del Lago Maggiore in moto è sicuramente uno dei percorsi che ogni bikers deve fare almeno un volta. Il lago Maggiore è il secondo lago più grande dei sette presenti nel nord Italia. Io lo considero uno degli angoli più belli d’Italia, caratterizzato com’è da paesaggi variegati e imprevedibili: si passa dal lungolago scintillante con tracciati curvilinei a tortuose strade di montagna, paesaggi spettacolari si mostrano a sorpresa curva dopo curva.

Un percorso che vi stupirà per la bellezza dei paesaggi, dei borghi che andrete ad incontrare, per il profumo dei fiori … con l’emozione di guidare avendo sempre il lago al fianco.

Tutti gli itinerari qui sul Lago sono di particolare bellezza, oggi voglio indicartene due, in sella e let’s go!

Il primo itinerario è quello classico di circa 250 km e prevede il tour del Lago, essendo un giro ad anello non ha molta rilevanza da dove partirete, voglio ricordare che nelle stagioni invernali il sole illumina al mattino la costa piemontese e al pomeriggio la costa lombarda. E vedere i luoghi con la luce giusta e la giusta temperatura conta. Soprattutto in moto!

E’un percorso abbastanza impegnativo che vi porterà anche ad attraversare un tratto di Svizzera.

Per convenzione farò partire il giro da Sesto Calende, vi farò percorrere il perimetro partendo dalla sponda lombarda del lago, passando attraverso la Svizzera per poi rientrare dal lato piemontese. Cosa che consiglio di fare anche d’estate, quando le temperature sono elevate, in modo da godersi il viaggio in ombra.

Da Sesto Calende prendi in direzione Angera, stupendo luogo per una passeggiata domenicale, per una bella colazione (ci sono alcune pasticcerie molto interessanti) e per la visita del Castello di Angera.  A te la scelta se fare già una pausa o proseguire in direzione Ispra, Arolo e Leggiuno.

onde del lago che battono sulla battigia. canneto. castello di angera in cima alla verde rocca borromea
Veduta del Castello di Angera

Una sosta è d’obbligo invece, all’Eremo di Santa Caterina del Sasso, monastero dell’anno mille scavato nella parete rocciosa a picco sul Lago Maggiore. E’ possibile accedervi percorrendo una scalinata di 268 gradini dal panorama decisamente suggestivo o tramite un moderno ascensore. La sosta richiede circa un’oretta.

antico monastero scavato nella roccia
Eremo di Santa Caterina visto dal Lago

Prosegui poi per Laveno Mombello una tipica area di ritrovo per centauri. Laveno offre una bidonvia che porta sino a Poggio Sant’Elsa mt. 1000, dal quale è possibile vedere un paesaggio incredibile. Il tempo di risalita è di circa 20 minuti. In vetta sono presenti un ristorante di specialità tipiche ed un bar per un caffè con vista. Qui, se preferisci un itinerario più soft, puoi scegliere di prendere il traghetto (LINK ) e passare direttamente – senza circumnavigare il lago – sulla costa piemontese e arrivare a Verbania: in questo modo accorcerai il viaggio di qualche ora, evitando di entrare in Svizzera. Se invece il tuo obiettivo è quello di fare il giro del Lago continua alla volta di Luino, alla quale ho dedicato un ampio articolo a questo link, piccola perla del lago culla dello stile liberty lacustre che ti accoglierà con il suo bel lungolago da poco rinnovato, al mercoledì con un mercato famosissimo, una tradizione che si ripete dal 1541, e nelle ore serali con meravigliosi tramonti. Consiglio una bella passeggiata nel centro storico, vi aspetteranno piccoli viottoli in salita, immobili dallo stile barocco e rinascimentale, chiese romaniche, loggiati che nascondono cortili interni, botteghe e negozi. Prosegui poi fino ad arrivare a superare il confine svizzero del Canton Ticino a Zenna.

lago blu, montagne tutto intorno
Vista da Poggio Sant’ Elsa

Attraverso il passo di Piaggio Valmara accedi alla Svizzera, prosegui per Locarno ed Ascona.  Mi raccomando di stare attenti a rispettare i limiti di velocità, gli autovelox in Svizzera sono sempre in agguato e non perdonano! Se riesci cerca di evitare la galleria Mappo Morettina che porta a Locarno, è a doppio senso e lunga circa km 5,5, all’interno le temperature salgono molto.

Se devo suggerirti uno stop, Ascona è la mia preferita! Un fantastico lungolago pedonale e casette di mille colori, per non parlare delle splendide gallerie d’arte. Dopo Ascona punta verso il confine alla volta di Cannobio e Cannero Riviera. Dove una piccola sosta ad ammirare i neo restaurati Castelli di Cannero è consigliata. Se vuoi prendere il sole sia Cannero che Cannobio hanno spiagge bandiera blu. Ti allego il link dell’articolo che ho dedicato a questo argomento.

Ora scappa veloce a Stresa, la perla del Lago Verbano. Il Golfo Borromeo ti aprirà il cuore! Ti consiglio di parcheggiare a Carciano, dove parte la funicolare del Mottarone, da li le isole sono più vicine pare di toccarle!!!

Vista delle Isole da Carciano

A proposito di Mottarone con i suoi 1491 metri è il secondo itinerario che ti propongo che ti porterà direttamente sulla vetta del monte per una bella passeggiata in moto tra curve e tornanti in mezzo ai boschi e alla natura incontaminata. E’ un bel percorso in qualunque stagione, in estate è certamente un percorso rinfrescante. Essendo una strada privata di proprietà dei Borromeo (LINK), attenzione che bisogna pagare un pedaggio.

cane bassotto sulla neve, lago blu montagne innevate

Partendo da Stresa sono circa 21 km per circa 40 minuti di ascesa, all’inizio la strada è stretta e si attraversano dei piccoli paesini ma dopo pochi chilometri si attraversano boschi di conifere con un susseguirsi di brevi rettilinei e tornanti.

L’asfalto è in ordine, bisogna porre particolare attenzione alle zone di asfalto fresco perché potrebbe essere stata sparsa della sabbiolina molto pericolosa. Dalla vetta partono innumerevoli percorsi a piedi e se la giornata è tersa è possibile scorgere ben sette laghi. E’ possibile il bivacco notturno.  Se sei affamato diversi ristoranti sono disponibili.

A questo punto  potresti scendere sul lato del Lago d’Orta…ma quella è un’altra avventura che tratterò prossimamente.

Io quindi consiglio di scendere nuovamente sul Lago Maggiore per terminare il nostro itinerario e completare il tour del Lago. Vi troverete quindi a passare per i caratteristici paesini di Belgirate, Lesa e Meina (dove ci troviamo noi di Lago maggiore blog) con le loro belle ville di inizio secolo i cui parchi sono ricchi di mimose, magnolie, camelie e ortensie. Una sosta la merita senz’altro la bella e cosmopolita cittadina di Arona con i suoi locali, ristoranti e bei negozi e con il suo lungolago da cui godere di una bellissima vista sulla Rocca di Angera da cui è iniziato il nostro tour.

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Smart working: Lago Maggiore meta ideale per una workation.

Ciò che sta succedendo in queste ultime settimane passerà sicuramente alla storia, ma quello su cui mi voglio soffermare è la consacrazione di nuovi stili di vita e metodi di lavoro. Sicuramente lo smart working ha trovato la sua incoronazione mostrando i suoi punti di forza: resilienza, flessibilità, produttività e riduzione delle emissioni. Il lavoro agile non è solo una semplice iniziativa di work-life balance e welfare aziendale per le persone ma è anche un vero e proprio cambiamento culturale ed un nuovo modello organizzativo.

Un altro fenomeno in ascesa è la workation, ma cosa è esattamente? Workation è un termine inglese che nasce dall’unione dei due termini “work” (lavoro) e “vacation” (vacanza).

Questo nuovo modello di vacanza va preso in considerazione per questa estate, in quanto, non sarà agevole organizzare le ferie, troppe incognite incombono sul futuro. La possibilità di spostarsi dalla città in luoghi più suggestivi, trovare condizioni idonee e connessioni affidabili per continuare a lavorare, ma in modo più rilassato e magari con tutta la famiglia, ed essere in vacanza nei momenti di pausa alla fine dell’orario lavorativo potrebbero essere decisamente una valida soluzione. Senza contare quanto stimoli la creatività staccare la spina da quelle che sono le nostre abitudini ed i nostri tradizionali ritmi di lavoro.

palle di carta colorata di colore indaco rosso verde viola giallo e rosa a simboleggiare creatività
Nuovi luoghi per nuove idee

Noi di lagomaggioreblog abbiamo pensato a tutto questo come una grande opportunità ed abbiamo aggiunto ai nostri appartamenti spazi e servizi apposta per il lavoro da casa e per workation.

Ecco cosa vi abbiamo preparato per lavorare al meglio lontano dalla postazione abituale:

  1. Una postazione dedicata. In modo da creare uno spazio che divide la vita privata da quella lavorativa.
  2. Fibra ad alta velocità. Per una connessione ai massimi livelli e call conference senza intoppi.
  3. Area 5 min break. Per una rapida pausa avvolto nel verde della nostra corte interna.
  4. Inspirational point.  Un vero co-living point filosofico con libreria fornita di libri di marketing, produttività e tanto altro.
  5. Start-up and marketing coaching. Servizio di consulenza e coaching on demand.
Inspirational Point

Hai dei figli? Il paese offre innumerevoli luoghi di svago per i più piccoli ed i ragazzi:

  1. Piscina comunale con accesso alla spiaggia.
  2. Centro velico, che offre lezioni di vela e kayak.
  3. Due parchi gioco.
  4. Una spiaggia libera
  5. Una palestra comunale.
  6. Una biblioteca civica che al sabato offre letture gratuite per bambini.
  7. Una pista di Pump Truck
  8. Un campo sportivo con pista di atletica leggera.
famiglia felice che passeggia ai bordi de lago
Passa il tempo con la tua famiglia.

Cosa fare nel weekend? Ecco a questo link molte idee per i tuoi fine settimana al lago maggiore.

Cosa fare la sera? Una passeggiata sul lungo lago ed un buon cocktail al Meina Beach ti sembrerà di essere in vacanza.

Ti piace l’idea e vuoi saperne di più? Contattami: lagomaggioreblog@gmail.com

Stresa italian and classy.

Una visita virtuale di Stresa ed Isole

Il Lago Maggiore è il secondo lago più grande dei sette laghi presenti nel distretto lacustre del Nord Italia.

Oggi voglio portarti a Stresa famosa area turistica già a partire dal XIX secolo. È il luogo perfetto per iniziare ad esplorare tutto ciò che il Lago Maggiore ha da offrire infatti, è molto ben connessa a Milano con un rapido collegamento ferroviario. Nell’elegante Stresa troverai un incantevole lago blu cobalto a tratti verde petrolio, avvolto da una catena di Alpi innevate, stupende ville ed hotel in stile liberty e barocco, lussureggianti giardini, tanti piccoli caffè e ristorantini, negozi di antichità e specialità locali.

veduta aerea lago e cielo blu, tre isole lacustri in primo piano
Stresa e le isole Borromee

La prima cosa in assoluto che devi fare è una passeggiata sul lungolago, ti consiglio di partire dal nuovo porto o dal molo della Navigazione del Lago Maggiore e proseguire lungo i giardini che costeggiano il lago. All’altezza dell’hotel Bristol non ti fermare!!!! Prosegui seguendo una piccola strada che entra a destra…sembra un semplice parcheggio…ma in realtà conduce nella parte che assolutamente io adoro di più di Stresa. Io li chiamo i giardini segreti. Sono i giardini che un tempo appartenevano a due storiche ville ora in rovina. La vista da qua è magnifica! Sembra quasi di poter toccare l’Isola Bella. Prosegui la passeggiata fino al Lido di Carciano.

balconata su lago, tramonto dai colori viola rosa e arancio. montagne sullo sfondo
La meravigliosa passeggiata che collega Stresa a Carciano

Dal lido di Carciano due sono le opzioni, puoi imbarcarti per le isole Borromeo oppure puoi prendere la funicolare che conduce al Mottarone, la montagna più alta del Lago. Da lassù la vista toglie il fiato e, nelle giornate più nitide, è possibile vedere sette laghi!

Se decidi di non affrontare subito tutte queste attività puoi optare per un più tranquillo giro in centro caratterizzato da vialetti in sanpietrini e case affrescate. I negozi offrono ogni tipo di souvenir da quello gastronomico a quello vintage.

facciata dipinta di palazzo d'epoca. colori blu ed ocra.
Dimora dipinta

Imperdibile è l’aperitivo al rooftop dell’hotel La Palma, il famigerato skybar, la vista a 180 gradi sul golfo ti lascerà senza parole. Raggiungibile costeggiando a piedi la strada principale. Sempre sullo stesso tragitto valgono la visita due altri hotel: il Regina Palace e il Grand Hotel Des Iles Borromees.

tramonto rosa e viola dal balcone di un bar vista isola bella lago maggiore
Veduta dallo sky bar

Nel tuo soggiorno non può mancare un pranzo od una cena all’isola Pescatori. Leggi tutto in questo articolo che ho scritto apposta per te.

La visita dell’isola Bella, del suo palazzo ed i suoi giardini all’italiana famosi in tutto il mondo sono un must.

Se hai dei bambini puoi scegliere il parco di Villa Pallavicino raggiungibile a piedi dal centro oppure la visita dell’isola Madre. Entrambi i luoghi sono l ideale per passeggiare godendosi gli innumerevoli tesori botanici ma allo stesso tempo incontrare innumerevoli animali, dai più caratteristici pavoni ai colorati fagiani.

giardino fiorito con centrale statua neoclasica
Parco di Villa Pallavicino

Buona gita…e non dimenticare…condividi le tue foto con il tag #lagomaggioreblog sarò felice di ripubblicarle nelle stories su Instagram e Facebook. Se hai curiosità su paesi, usanze o cibi tipici del Piemonte fammelo sapere non vedo l’ora di soddisfare la tua curiosità. Voglio che le tue vacanze al Lago maggiore siano stupende. Scrivimi a lagomaggioreblog@gmail.com